ATTENZIONE: in ottemperanza al DPCM del 4 novembre, la Cappella degli Scrovegni e le altre componenti della candidatura di "Padova Urbs picta" rimarranno chiuse al pubblico da giovedì 5 novembre a giovedì 3 dicembre. Si consiglia di consultare il sito web per gli eventuali aggiornamenti. Resta invece aperta la Basilica del Santo, in quanto luogo di culto, ma è vivamente consigliato verificare orari e modalità di accesso attraverso il sito web.
Otto luoghi unici che raccontano la storia della Padova del Trecento a partire da un capolavoro assoluto come gli affreschi della Cappella degli Scrovegni di Giotto.
La candidatura non di un singolo luogo, ma di un insieme di realtà è una sfida. Non esistono simili candidature e riconoscimenti nella storia dell’UNESCO.
Il grande sviluppo della pittura padovana trecentesca inizia con l’arrivo di Giotto in città dove l’artista fu chiamato intorno al 1302. Approfittando del soggiorno di Giotto a Padova Enrico Scrovegni gli commissionò l’opera conosciuta ancora oggi in tutto il mondo come il suo capolavoro e alla quale per tutto il secolo successivo gli artisti attivi a Padova non poterono non guardare - Pietro e Giuliano da Rimini, Guariento di Arpo, Giusto de’ Menabuoi, Jacopo Avanzi, Altichiero da Zevio, Jacopo da Verona - rielaborando in maniera personale e autonoma il linguaggio rivoluzionario portato dal grande maestro fiorentino.
Otto luoghi in città custodiscono l’opera più significativa di Giotto e la sua eredità, testimonianze pittoriche uniche che insieme creano un percorso coerente, una storia da conoscere e preservare nella sua unità. Realtà differenti, pubbliche e private, laiche e religiose, unite insieme per continuare a conservare, tutelare, valorizzare e promuovere un patrimonio storico artistico nato dall’ingegno umano per poterlo poi consegnare integro alle generazioni future di tutto il mondo.progetti di valorizzazione che, come da premesse, dovranno essere intesi al coinvolgimento attivo degli studenti e dei dipartimenti.
La mostra è curata da Denis Isaia del museo MART di Rovereto.