Porto Tolle

Foto di Gastone Dissette

Paludi, barene, isole: un territorio unico nel suo genere

Curiosa l’origine del nome di Porto Tolle. Fino al 1867 questo territorio si chiamava San Nicolò, poi il Consilio Comunale volle “fissare un nome non confondibile con altri Comuni del Regno” e il risultato fu “Porto Tolle, nome conosciuto da tutti, tanto per la navigazione che per la importanza di questo ramo del Po, che è il principale fra tutti i rami, che mettono al mare”.

Porto Tolle è racchiuso tra i rami di Po di Maistra e del Po di Gnocca ed è tagliato a metà dal Po di Venezia. Questi rami determinano di fatto tre isole: l'isola di Cà Venier , l'isola della Donzella e l'isola di Polesine Camerini.

Il territorio di Porto Tolle è unico nel suo genere ed è caratterizzato da paludi, “barene”, insenature, “scanni”, isole con spiagge sabbiose ancora non antropizzate, rami del fiume abbandonato, golene, sacche e lagune fra cui la l’affascinante e panoramica Sacca degli Scardovari. Quest’ultima è l’habitat ideale delle famose cozze di Scardovari a marchio DOP, che trovano proprio qui uno dei luoghi di più intenso allevamento. Percorrendo la strada che costeggia la sacca – bellissima da fare in bicicletta - si possono osservare da vicino le varie fasi dell’acquacoltura.

A tutto questo si aggiunge la caratteristica più interessante: ovvero quella di trovarsi mediamente a 2 metri sotto il livello del mare con punte anche di 4 metri! E quindi di essere completamente circondata da alti argini che a volte formano una sorta di anfiteatro naturale che divide la terraferma dall’acqua per evitare le inondazioni del Po.

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