Ville Venete

Il nucleo più antico della villa è genericamente assegnato al XVI secolo, pur in assenza di documenti che ne permettano l’esatto inizio. Le prime foto della villa, XX secolo, suggeriscono come in origine la struttura fosse composta da un insieme aggregato di abitazioni, successivamente unificate a creare un’unica abitazione, dalle linee essenziali e di dimensioni maggiori. Le più recenti e tracciabili modifiche subite dalla villa si fanno risalire agli anni Quaranta del Novecento, momento in cui la famiglia dei Veronese, proprietaria dell’immobile, decise di conferire un aspetto più sontuoso alla propria abitazione. Tali interventi, che ancora oggi contraddistinguono la villa, comportarono l’abbattimento di diverse strutture adiacenti al corpo centrale, portando alla ridefinizione della fabbrica che, in particolar modo nel prospetto sud, assunse un aspetto più elegante e armonioso. La villa fu sostanzialmente divisa in tre sezioni: un corpo a sud-ovest su tre piani, più alto rispetto la restante struttura; un corpo centrale a pianta rettangolare costituito da pian terreno, piano nobile e sottotetto, e caratterizzato da una cornice aggettante che evidenzia e divide in maniera simmetrica le aperture del pian terreno e piano nobile, con poggiolo; accanto al corpo centrale è addossata, a sud-est, la loggia ad L della quale si riorganizzarono le aperture ritmandole con una sequenza di pilastrini sostenuti dalle già esistenti balaustre. L’unico elemento che sembra essere rimasto immutato nel corso degli interventi è il ponticello ad arco che connette il prospetto nord della villa al parco immediatamente sotto la Rocca dei Vescovi. Il ponticello, infatti, appare sostanzialmente identico in un’incisione assegnata al XIX secolo e attribuita a Bertrand Karl. Alla morte dell’ultima erede dei Veronese, Giovanna Giuriolo, la villa passò per lascito testamentario alla Curia di Vicenza, attuale proprietaria dell’immobile.

Eccellenze della villa: Il complesso è dotato di due ampi parchi distribuiti a nord e a sud dell’edificio, caratterizzati da coltivazioni di ulivo e piante di diverse specie come Cedri Deodata, Cedrus Atlantica, Cedro del Libano, Tigli... Degne di nota le sculture e i bassorilievi che accompagnano i visitatori che entrando percorrono il cortile antistante la villa, tutti proprietà della Fondazione Nonis. La porzione di muratura, sud-est, immediatamente al di sotto della loggia è decorata da un insolito bassorilievo di epoca non nota, forse la riproduzione di un motivo iconografico – due putti in lotta – assai diffuso nelle opere scultoree attribuite al cosiddetto Maestro dei bambini irrequieti, poi identificato nella figura di Sandro di Lorenzo, maestro fiorentino vissuto nel Cinquecento.

Eccellenze del contesto: La villa, che nacque ai piedi dei resti della cosiddetta Rocca dei Vescovi, si inserisce in un contesto collinare punteggiato da numerose ville storiche quali: Villa Ferramosca, Villa Anguissola, Villa Pagello, Villa Cappellari-Piovene, Villa Maluta, Villa Piovene (sede del Comune di Brendola), Villa Rossi, Villa Valle. Accanto a queste, svetta la piccola Chiesetta Revese, preziosa testimonianza dell’architettura sacra vicentina del primo Rinascimento, rimasta pressoché intatta nel corso dei secoli e il cui progetto si fa risalire ad Alvise Lamberti da Montagnana. L’importanza di Brendola è, poi, segnata anche dalla figura di Santa Bertilla che ebbe i natali proprio a Brendola. La casa dove visse la santa è tuttora aperta e accessibile grazie alle visite e alle attività organizzate dalle Suore Maestre di Santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori.

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La posizione della villa sulla mappa è fornita tramite un servizio esterno e potrebbe essere approssimativa.

In auto: All’uscita del casello autostradale di Montecchio prendere la Bretella delle Alte per poi immettersi in via Orna (SP500). Alla rotatoria prendere la seconda uscita, in direzione Brendola Centro, e immettersi in via Alcide de Gasperi. Proseguire dritti fino all’incrocio con Incompiuta e Comune di Brendola (Villa Piovene). Qui girare a sinistra prendendo via Roma. Si troveranno alcuni parcheggi lungo via Roma. Altri posti auto sono disponibili in Piazza del Popolo, di fronte alla chiesa di San Michele.

In aereo: Gli aeroporti più vicini sono: Aeroporto Marco Polo di Venezia; Aeroporto Antonio Canova di Treviso; Aeroporto Valerio Catullo di Verona.

In treno: Dalla stazione di Altavilla-Tavernelle raggiungere a piedi via Tavernelle (SR11) e prendere l’autobus E32 in direzione Noventa. Scendere alla fermata Brendola Revese. Percorrere a piedi via Revese (SP12). All’incrocio con la chiesa detta Incompiuta e il Comune di Brendola prendere via Roma e salire fino a Via Ferruccio Marzari, 2.

In autobus: Da corso Santi Felice e Fortunato (Vicenza) prendere l’autobus E32 in direzione Noventa. Scendere alla fermata Brendola Revese. Percorrere a piedi via Revese (SP12). All’incrocio con la chiesa detta Incompiuta e il Comune di Brendola prendere via Roma e salire fino a Via Ferruccio Marzari, 2.

In bicicletta: Dalla chiesa detta Incompiuta prendere via Roma e salire fino all’incrocio con via Ferruccio Marzari, 2.

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