Soprèssa Vicentina DOP



Soprèssa Vicentina DOP

Nel 1577 il pittore Jacopo Da Ponte rappresenta la soprèssa vicentina nel dipinto "Cristo in casa di Marta, Maria e Lazzaro": all'interno di una cucina in subbuglio per preparare il pranzo all'ospite importante, viene tagliato un insaccato riconducibile alla soprèssa e simile ad altri appesi alle spalle.

Si tratta di un insaccato di qualità, fortemente legato al territorio di produzione, espressione della cultura e delle tradizioni gastronomiche contadine locali. L'alimentazione dei suini è seguita attentamente e prevede l'utilizzo quasi esclusivo di cereali nobili. Macellazione e trasformazione avvengono in piccoli stabilimenti locali che adottano un metodo di lavorazione conforme all'esperienza tradizionale.

Il clima e le caratteristiche dell'aria della zona geografica delimitata dalle piccole Dolomiti, dai Colli Berici e dall'Altopiano di Asiago influenzano sia le fasi di allevamento degli animali che la fase di stagionatura dell'insaccato.

Le carni della soprèssa vicentina D.O.P. vengono selezionate e macinate, poi vengono aggiunti gli altri ingredienti miscelati quali sale, pepe e altre spezie. Il tempo di stagionatura ed il luogo sono i responsabili del colore esterno, dapprima biancastro e poi grigio chiaro; al taglio la carne appare di colore rosso tendente al rosaceo, con le parti grasse distribuite in maniera uniforme.

La speziatura, che in alcuni casi può prevedere anche un sentore d'aglio, dona al prodotto un sapore inconfondibile, leggermente dolce eppure sapido.