La prima tappa dell’esilio fu Verona, dove il poeta fiorentino fu ospite prima di Bartolomeo e poi di Cangrande della Scala, il famoso condottiero al quale dedica un’intera cantica del Paradiso. Tra i luoghi molto cari a Dante il chiostro canonicale del Duomo, la Biblioteca Capitolare e la Chiesa di Sant’Elena, al cui ingresso è posta una lapide che ricorda il giorno in cui il letterato, proprio qui, diede la prima pubblica lettura della sua celebre “Quaestio de aqua et terra”. Altro luogo amato fu Piazza dei Signori, il “salotto di Verona”, da tutti conosciuta come Piazza Dante per la statua del poeta che sembra dominare lo spazio circostante. "Dante a Verona, 1321-2021" è il titolo del progetto con il quale Verona celebrerà il settimo centenario dantesco: mostre, manifestazioni culturali e di approfondimento scientifico, convegni, itinerari turistici per ricordare e onorare il Padre della Lingua Italiana.
Anche Cittadella, città fortificata a pochi chilometri da Padova, diventa un luogo letterario del Sommo Poeta che nel IX Canto del Paradiso allude alla famosa Torre di Malta posta a sud della cinta muraria, facendo pronunciare a Cunizza, sorella di Ezzelino III da Romano, la famosa terzina
“Piangerà feltro ancor la diffalta
de l’empio suo pastor, che sarà sconcia
sì, che per simil non s’entrò in malta”