Museo regionale della bonifica Delta Po Adige.

Archeologia industriale


Valle Imperina, Rivamonte Agordino

Il territorio del Veneto è ricco di esempi di strutture che identificano il recente passato della prima industrializzazione. Sono fabbriche, centrali elettriche ed edifici a destinazione produttiva realizzati anni addietro e poi dismessi o riutilizzati, divenuti simbolo della laboriosità veneta.

Sono le archeologie industriali, intese ora come elementi costitutivi di un paesaggio, strutture che hanno saputo trasformare e non sconvolgere o deturpare l'ambiente, ma utilizzarlo ed interpretarlo. 

In questo senso si vuole offrire una breve panoramica su alcuni dei più felici esempi di recupero di ex aree industriali, attuati con finalità non solo conservative e museali, ma anche produttive, che hanno richiesto interventi di consolidamento strutturale, restauro con di cambio di destinazione d'uso e hanno avuto come effetto un'importante riqualificazione urbanistico/ambientale.

Prende quindi avvio una sorta di percorso, che in queste pagine vedrà il periodico inserimento di una breve scheda su alcune significative realtà restituite. 

Inizia la serie l'idrovora di Ca' Vendramin a Taglio di Po, nella provincia di Rovigo.
L'impianto idrovoro di Ca' Vendramin, nel Delta del Po, rappresenta uno degli esempi migliori e meglio conservati di archeologia industriale oggi visitabile. Il territorio richiedeva infatti una bonifica delle zone paludose per poterlo utilizzare e renderlo fertile. I lavori di costruzione sono iniziati nel 1900 e sono stati terminati nel 1903, realizzando un'opera che ebbe al tempo notevole risonanza. 

L'edificio è ora sede del Museo regionale della bonifica Delta Po Adige.