Crediti fotografici APS Castellavazzo

Musei degli Scalpellini


In passato il mestiere dello scalpellino, in dialetto veneto “scarpelìn” o “taiapiere”, ha per lungo tempo caratterizzato la vita di alcuni territori delle montagne bellunesi.

In particolare, gli abitanti dei paesi di Cencenighe Agordino e Castellavazzo si specializzarono nel duro lavoro del taglio della pietra. Il suono ritmico e martellante degli scalpelli battuti contro la roccia scandiva le giornate dei lavoratori e accoglieva chiunque giungesse in queste zone.

La maggior parte degli scalpellini produceva oggetti d’uso quotidiano ma non mancavano coloro che, dotati di una grande abilità artistica, si dedicavano alla scultura di elementi decorativi come, per esempio, le statue che ornano il cancello di Villa Crotta – De’ Manzoni di Agordo.

Oggi l’attività di estrazione e lavorazione della pietra e la figura dello scalpellino sono ricordate grazie a due musei. Il primo si trova a Castellavazzo ed è organizzato in cinque sezioni che presentano una collezione di vecchi macchinari, attrezzi, fotografie e ricostruzioni. Il secondo è un piccolo museo all’aperto e si trova a Cencenighe Agordino; lungo il percorso espositivo si possono vedere manufatti in pietra locale e tabelle informative di carattere storico.

 

Info

Museo della Pietra e degli Scalpellini, Via Roma, 16, 32013 Loc. Castellavazzo, Longarone (BL) Tel. +39 3479647588

Museo all’aperto degli Scalpellini, Via Pennsylvania, 37, 32020 Cencenighe Agordino (BL) Tel. +39 0437591549