Foto di Alessandro Gloder
Strada del Vino Valpolicella
Dati itinerario PartenzaSant'Ambrogio ArrivoNegrar

In queste terre dove la storia si mescola alle leggende, agli inizi del XVIII secolo Scipione Maffei, celebre storico, scoprì due lapidi dalle quali dedusse che gli abitanti dell'attuale Valpolicella si chiamavano Arusnati, popolazione di origine etrusca conquistata dai Romani. 

La scoperta della Valpolicella ha inizio dal borgo di San Giorgio, dominato dall'antica Pieve romanica sorta presumibilmente sulle rovine di un preesistente tempio pagano eretto dagli Arusnati.  Contiguo alla Pieve sorge intatto il suggestivo chiostro medioevale, un parco archeologico, dove affiorano i resti di un insediamento del IV secolo a.C. e un museo che conserva numerosi reperti preistorici ed una interessante sezione etnografica. Oggi San Giorgio fa parte del Club dei Borghi più Belli d'Italia.

Da Fumane, ai piedi dei Lessini entriamo nel Parco Naturale della Lessinia, con una sosta possiamo visitare i "castellieri" (villaggi d'altura fortificati) e la Grotta di Fumane dove è stata attestata la presenza antropica a partire dall'uomo di Neandertal (intorno a 100.000 anni fa) e dai primi gruppi di Homo Sapiens Sapiens (intorno ai 35.000 anni fa); ma l'elemento più importante resta una pietra dipinta con ocra rossa"Lo Sciamano", considerato il più antico reperto di pittura di tutta Europa datato 35.000 anni fa.

Nei pressi della località Molina visitiamo il Parco delle Cascate. Immersi nel verde incontriamo cascate, laghetti, grotte e rocce a picco, gli amanti della natura potranno approfondire le conoscenze visitando il locale Museo Botanico.

Racchiuso tra le verdi colline coltivate a vite e ciliegio e costeggiato da un ampio torrente chiamato Progno, incontriamo il paese di Negrar che si estende nella parte più orientale della Valpolicella unendosi a nord con i Monti Lessini. Qui visitiamo il Giardino Poiega, opera dell'architetto Luigi Trezza, risale al 1783 e rappresenta uno dei più tipici esempi di giardino all'italiana.

A San Pietro in Cariano continua la scoperta delle bellezze architettoniche, nel cuore della Valpolicella visitiamo Villa La Serenella, progettata e realizzata da Andrea Palladio. 

Uno dei luoghi di maggiore interesse storico infine è il colle di Castelrotto, dove fu edificato quello che la tradizione indica come il Castello del Re Longobardo Rotari: in realtà il colle reca tracce di stanziamenti assai più antichi e venne fortificato sicuramente in epoca romana.

In provincia di Verona, per le sue caratteristiche geografiche e climatiche, si produce da sempre  un eccellente olio extravergine d'oliva. Le colline della Valpolicella sono segnate dalla presenza della pianta dell'olivo che dà vita ad un paesaggio oggi sempre più da conservare.
La Pieve di San Floriano è considerata la più significativa testimonianza del periodo romanico in Valpolicella. Adiacente la pieve dalla bellissima facciata in tufo a conci regolari, sul lato nord spicca un poderoso campanile a base quadrata dalla struttura composita: nella parte inferiore è in pietra, mentre in quella superiore è costruito a strati alternati di conci di tufo e di cotto che gli conferiscono una colorazione policroma.