Cima da Conegliano - Riposo durante la fuga in Egitto con i santi Giovanni Battista e Lucia, Lisbona Calouste Gulbenkian

Cima da Conegliano


Madonna col Bambino, opera di Cima da Conegliano conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze Quello di Cima è un nome che ha forse minore risonanza, per il grande pubblico, rispetto ad altri artisti veneti suoi contemporanei; ma si tratta senza dubbio di una personalità di primissimo rilievo nella pittura fra Quattro e Cinquecento, la cui produzione tocca vertici sublimi, rivolgendosi in particolare - non in via esclusiva - alla rappresentazione di soggetti sacri, e riservando però sempre una straordinaria attenzione al mondo della natura, con una spiccata sensibilità per i paesaggi e le atmosfere tipiche della sua terra d'origine. 

Il legame con il contesto ambientale è fortissimo, tanto che ancor oggi, nonostante siano passati cinque secoli, numerosi scorci di Conegliano e dintorni sono ancora ben riconoscibili nelle suggestive vedute che fanno da sfondo alle opere di Cima.

Questo interesse per la natura, componente fondamentale dell'espressione artistica nella Rinascenza, si ritroverà poi, variamente sviluppato ed elaborato, nell'opera dei più grandi artisti del Cinquecento veneto.

Nella città natale del Maestro è molto ammirata la Pala dipinta per il duomo; ma la Marca trevigiana custodisce altri capolavori, quali il trittico di Navolè di Gorgo al Monticano, ora presso il Museo d'Arte Sacra della Diocesi di Vittorio Veneto, e il polittico della chiesa di San Giovanni Battista a San Fior. Da non perdere poi la Madonna della pergola ai Musei Civici di Vicenza, così come anche la Madonna con Bambino del Museo Nazionale Atestino, a Este, e quella del Museo Civico di Feltre.

Molto ricca la presenza dell'artista a Venezia, sia in alcune chiese, da Santa Maria dei Carmini a San Giovanni in Bragora, dalla Madonna dell'Orto ai Santi Giovanni e Paolo, sia presso le Gallerie dell'Accademia, dove si conservano, fra le altre tavole, l'Incredulità di San Tommaso e Tobiolo e l'Angelo.